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Posto nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il territorio di Mormanno appartiene al complesso montuoso dei monti di Orsomarso e Verbicaro con punte panoramiche sul monte Cerviero (m.1443) e Donna Puma (m.1632).

Situato a ca. m.840 di altezza, il centro abitato si stende dalle propaggini della Costapiana al vallone di Posillipo, fra la SS19 e la SS104, aprendosi come un grande belvedere sull'alta valle del Lao. Potrebbe anche essere che proprio a questo vasto panorama il paese debba il suo nome; infatti, il nome originario latino era Miromagnum che letteralmente significa ammiro il grande.

Collocate invece su quattro colli sono le abitazioni del vecchio centro storico. Il più antico nucleo abitato, esposto ad ovest, è quello della Costa che, essendo isolato da ogni lato, meglio si offriva ad una facile difesa. Seguono: ad est San Michele, a nord la Torretta, a sud San Rocco.


L'antico borgo è caratterizzato da viuzze strette, scalette, archi e antiche porte (testimonianza degli ampliamenti subiti dal nucleo originario) che si intrecciano e si imbattono in angoli suggestivi. Qui è possibile ammirare una serie di bei palazzi privati, valida testimonianza dei secoli passati e, soprattutto, innumerevoli Chiese fra cui ricordiamo la Chiesa dell'Annunziata, la più antica (IX sec.); la Chiesa di S.Caterina, unico esempio di arte bizantina; la Chiesa di S.Michele (origini remote); la Chiesa di S.Maria degli Angeli (1579) annessa al convento dei Cappuccini; le Chiese di S.Apollonia, del Suffragio, di S.Rocco, di S.Anna, di S.Raffaele, del Perpetuo Soccorso  (XVII sec.), e altre cappelle private. Nella piccola piazza Umberto, centro del borgo, si impone con la sua maestosità la Cattedrale di S.Maria del Colle con la sua facciata barocca, rifacimento di una più antica chiesa medioevale di cui resta il campanile e le sottostanti cripte. Un monumento sicuramente singolare è il Faro Votivo ai caduti calabresi della prima guerra mondiale.  


Un po' di storia


La tradizione vuole che Mormanno sia sorta in età longobarda come saldo presidio tra il ducato di Benevento e il territorio soggetto all'impero bizantino. Alcuni studiosi sostengono, tuttavia, che esso abbia origini assai più remote, come avamposto bruzio a sorveglianza del passo montano su cui sorge l'attuale abitato. Del resto il rinvenimento, nella vicina contrada di Donna Bianca, di numerosi cocci di vasi ellenici, lascia ragionevolmente supporre una frequentazione greca e romana, probabilmente da mettere in relazione all'antico percorso della via Annia. In questo quadro anche l'etimologia del toponimo Mormanno potrebbe essere legato all'espressione Murum Anniae, ad indicare le caratteristiche impervie del sito verso il quale si inerpicava l'antico percorso, dal fondo valle del Lao per Campo Tenese. In ogni caso il centro si sviluppò soprattutto per essere, dal XII sec., un polo feudale ecclesiastico, (…). Fu governato, in seguito, dai Sanseverino, dal Guaragna, dai Tufarelli, (...). Continuò quindi a seguire la storia del Regno di Napoli e delle sue vicende fino all’avvento garibaldino per passare poi al Regno d’Italia. Nella storia di Mormanno non vi sono stati avvenimenti tali da aver fatto storia, determinando nuove condizioni di vita. Nonostante tutto, l’industriosità dei mormannesi e le antiche tradizioni montanare, hanno fatto sì che in una zona dell’entroterra, poverissima di risorse, fosse sempre diffusa una certa agiatezza economica.


Benvenuti a Mormanno!